Rivolta di gruppi marginali a Monaco: ribellione per l'inclusione e l'autodeterminazione!
Il 12 luglio 2025 si svolgerà a Marienplatz a Monaco l’evento “Fringe Group Riot”, che promuove l’inclusione e l’accessibilità. La organizzatrice Patricia Koller chiede l'autodeterminazione della vita e critica gli ostacoli sociali per le persone con disabilità.

Rivolta di gruppi marginali a Monaco: ribellione per l'inclusione e l'autodeterminazione!
Sabato pomeriggio la Marienplatz di Monaco si è trasformata in un palcoscenico di autodeterminazione e resistenza. “Rivolta dei gruppi marginali” – questo era il motto di questo evento, che ha riunito diverse centinaia di persone ed è stato organizzato da un gruppo impegnato che mette in primo piano i diritti delle persone con disabilità. Patricia Koller, l'organizzatrice, non ha fatto nulla a metà. Si è fatta strada fino al palco con la sua sedia a rotelle elettrica e ha parlato: "Non vogliamo pietà, non vogliamo più chiedere, siamo ribellione!" ha gridato al microfono, esprimendo il suo disagio per le attuali condizioni sociali e politiche.
L'evento, che prevedeva intrattenimento musicale con un gruppo di tamburi e DJ GeorgiaG, ha offerto spazio anche alle testimonianze personali delle persone colpite. Nel suo intervento, Koller ha ribadito i temi centrali: vita autodeterminata, partecipazione e accessibilità. Le loro critiche non erano rivolte solo alle barriere sociali, ma anche al governo e ai tagli previsti ai servizi per le persone con disabilità. Molti partecipanti hanno visto questi tagli come un passo indietro nella partecipazione paritaria.
Quadro giuridico
Un momento chiave dell'evento è stato l'appello per la piena attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UN CRPD), approvata nel 2006 e i cui obiettivi potrebbero essere definiti in ritardo. Si tratta di un importante documento internazionale che garantisce diritti garantiti a circa 1 miliardo di persone con disabilità in tutto il mondo, compreso l’accesso all’istruzione e ad una società senza barriere. La Germania ha firmato la convenzione il 30 marzo 2007 ed è entrata in vigore nel paese il 26 marzo 2009. Ciò ha avviato un chiaro cambio di paradigma nella politica sulla disabilità, allontanandosi da una carente comprensione medica verso un approccio sui diritti umani che mira in particolare a realizzare i diritti umani per le persone con disabilità.
Il governo federale ha inoltre lanciato un piano d’azione nazionale per garantire pari opportunità nell’istruzione e nel lavoro e per consentire la partecipazione autodeterminata. È stato istituito il Comitato associato sui diritti delle persone con disabilità per verificare regolarmente il rispetto dell'accordo. Ma come hanno già dimostrato gli eventi recenti, c’è ancora molto margine di miglioramento nell’attuazione, quindi le richieste di Patricia Koller e Katrin Langensiepen, attuali deputate al Parlamento europeo per i Verdi, sono fin troppo comprensibili.
Un appello per le pari opportunità
Si tratta, in sostanza, di riconoscere le persone con disabilità come portatrici di diritti umani. Lo Stato ha l’obbligo di rispettare, garantire e proteggere questi diritti. La domanda centrale rimane: siamo come società preparati a compiere i passi necessari per creare una società veramente inclusiva? C’è ancora molto lavoro davanti a noi. La CRPD delle Nazioni Unite e la sua attuazione non devono diventare una questione ovvia solo per il diritto, ma anche per la società nel suo insieme.
Resta da vedere dove andrà effettivamente. Ma una cosa è certa: la voce delle persone con disabilità non verrà più ignorata.
Per ulteriori informazioni sulla CRPD delle Nazioni Unite e sulla sua influenza sulla politica sulla disabilità in Germania, vedere i rapporti di Giornale della Germania meridionale, BMAS E Istituto per i diritti umani.
