L'elezione del comitato consultivo sulla migrazione a Monaco è rinviata a novembre 2026!
Monaco rinvia l’elezione del comitato consultivo per la migrazione al novembre 2026. I costi e la bassa affluenza alle urne sono questioni centrali.

L'elezione del comitato consultivo sulla migrazione a Monaco è rinviata a novembre 2026!
A Monaco di Baviera il rinvio delle elezioni del comitato consultivo per la migrazione suscita molta eccitazione. Invece delle elezioni locali previste l’8 marzo 2026, l’elezione del comitato consultivo per la migrazione sarà ora rinviata al 22 novembre 2026. Questa decisione del consiglio comunale non rappresenta solo una sfida logistica, ma anche una svolta politica. Lo stesso comitato consultivo per la migrazione, che nel 2023 ha ottenuto un’affluenza alle urne pari solo al magro 3,1%, è indignato dalla decisione. Klara Schinnerl e altri deputati criticano il fatto che ciò potrebbe rendere meno importante la voce dei migranti, mentre Andrei Yagoubov avverte che il comitato consultivo potrebbe perdere la sua legittimità democratica. Dopotutto, quasi la metà della popolazione di Monaco ha un passato migratorio.
La decisione di disaccoppiarsi ha ragioni finanziarie. L'amministrazione comunale e il consiglio comunale stimano i costi per lo svolgimento simultaneo delle elezioni in circa 911.000 euro, mentre il rinvio potrebbe far risparmiare circa 570.000 euro. Micky Wenngatz, consigliere comunale della SPD, sostiene che per motivi legali sono necessarie elezioni separate e che i costi aggiuntivi sarebbero significativi. Tuttavia, resta la domanda su come si svilupperà la crescente disuguaglianza per i migranti nella partecipazione politica.
La partecipazione politica e il suo significato
La partecipazione politica è una parte essenziale dell’integrazione dei migranti in Germania. Degli 82,2 milioni di abitanti della Germania circa il 10% non ha la cittadinanza tedesca e si registra una tendenza all’esclusione. Sebbene i migranti provenienti dai paesi dell’UE abbiano l’opportunità di partecipare alle elezioni locali, i cittadini di paesi terzi non hanno accesso al sistema politico. Sono in gran parte esclusi dalle elezioni locali, statali e federali. Questa disuguaglianza è percepita come un “deficit democratico” e dà luogo a intensi dibattiti sulla partecipazione politica.
Perché è così importante per Monaco? Nella capitale bavarese vivono circa 200.000 persone e sono colpite dal rinvio delle elezioni del comitato consultivo per la migrazione. Il ruolo dei comitati consultivi sull’integrazione diventa più rilevante in questo contesto. Rispetto ai consigli consultivi degli stranieri, che spesso hanno solo una funzione consultiva, questi comitati hanno poteri decisionali propri e sono più strettamente coinvolti nei processi politici. Ma anche qui sfide come le barriere linguistiche o la mancanza di esperienza politica sono spesso all’ordine del giorno.
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La discussione sui diritti politici dei migranti è progredita anche in altri paesi europei. Tra i pionieri ci sono Svezia e Danimarca, dove i cittadini di paesi terzi possono votare a livello locale. La Germania è uno dei pochi paesi che non ha ancora fatto questo passo. Alla luce degli attuali sviluppi in questo paese, sorge la domanda se e quando avrà luogo un ripensamento anche qui.
Quindi la questione è aperta e Marie non prende scorciatoie. Essendo una città con un’elevata percentuale di migranti, Monaco deve garantire più che mai che le voci di tutti i cittadini siano ascoltate. Il comitato consultivo per la migrazione potrebbe svolgere un ruolo chiave in questo contesto, ma ciò richiede anche un quadro politico adeguato.